Informazioni sulla donazione
Qui puoi trovare tutte le informazioni utili che riguardano la donazione. Se non trovi quello che cerchi ti invitiamo a contattarci.
Il memorandum sono una lista di regole e indicazioni da seguire più comuni che il donatore deve seguire prima di poter procedere alla donazione.
Puoi scaricarlo al seguente link.
Quali FARMACI sono consentiti per la donazione, per quali è richiesto un tempo di attesa o di sospensione:
- FANS, antinfiammatori e analgesici: in questa categoria rientrano farmaci molto conosciuti come Oki (Ketoprofene), Aulin (Nimesulide), Moment/Brufen/Nurofen (Ibuprofene), Voltadvance/Volfast/Voltaren (Diclofenac), Aspirina/Cardiospirina (ASA).
Bisogna attendere 5 giorni dall’ultima assunzione.
- MUCOLITICI e FARMACI PER AEROSOL (fluimucil, lisomucil, mucosolvan): non controindicano la donazione, ma la loro assunzione è in genere legata ad una patologia respiratoria, ed è questo il motivo per cui, fino alla completa remissione dei sintomi, non è consentito donare.
- CORTISONICI E ANTIBIOTICI assunti per via sistemica (orale, intramuscolo, venosa):
è necessario aspettare 15 giorni dall’ultima assunzione.
- ANTIPERTENSIVI: in genere si raccomanda di non assumerli la mattina in cui si effettuerà la donazione. La valutazione dell’idoneità alla donazione dipende comunque dal grado di ipertensione, dal tipo e dalla quantità dei farmaci che vengono assunti, fattori che variano per ogni persona. Si consiglia di consultare un medico addetto alla selezione dei donatori per valutare il proprio caso.
- TERAPIE ORMONALI: le terapie ormonali NON sono da interrompere, né quelle per la tiroide, né la pillola anticoncezionale. I pazienti in cura per la tiroidite di Hashimoto possono donare, purché con valori ormonali stabili e ben compensati.
- ANTISTAMINICI: la presenza di sintomi allergici non consente la donazione , sarà possibile donare una volta risolta la sintomatologia allergica.
- FARMACI ANTIEPILETTICI: chi è in cura con farmaci antiepilettici non può donare il sangue.
Coloro che in passato hanno sofferto di epilessia possono donare dopo 3 anni trascorsi senza sintomi in assenza di terapia.
- GASTROPROTETTORI, STATINE, TERAPIE IPOCOLESTEROLEMIZZANTI E PER LA RIDUZIONE DEI TRIGLICERIDI: non è necessario sospenderli per donare. Attenzione però ai livelli di colesterolo e trigliceridi: qualora fossero molto alti è prevista la sospensione temporanea delle donazioni e l’esecuzione di un nuovo controllo prima di essere riammessi.
- VACCINI: l’attesa è varia a seconda del vaccino effettuato:
- 48 ore dal vaccino antinfluenzale e per tifo, colera, tetano, difterite, epatite A (alimentare)
- 1 settimana da vaccino per epatite B e meningococco (di qualsiasi tipo).
- 1 mese da vaccino per la rosolia, morbillo, vaiolo, parotite, tubercolosi
Augurandoci di aver risolto i vostri dubbi, vi esortiamo a chiamare i nostri medici per ulteriori approfondimenti.
La prima colazione è una buona abitudine che è preferibile mantenere anche prima di recarsi a donare. Per questo motivo, i nostri medici consigliano a tutti i donatori di consumare una leggera colazione possibilmente fra 1 e 3 ore prima della donazione. Le bevande che si possono bere sono acqua, tè, caffè e succhi di frutta; i cibi consigliati, da assumere in quantità non eccessiva, sono biscotti, fette biscottate, marmellata, miele, mentre quelli da evitare sono il latte e i suoi derivati, e gli alimenti ricchi di grassi o che comportano una digestione più laboriosa. Inoltre, è consigliato bere acqua poco prima di iniziare la donazione e a donazione in corso, al fine di aiutare l’organismo a prevenire o ridurre un’eventuale sensazione di spossatezza legata al prelievo. È bene infatti ricordare che la tutela della salute del donatore è fondamentale e ha la priorità nel percorso della donazione.
Riassumendo, ecco i cibi e le bevande che si possono prendere prima della donazione e quelli che invece non si possono assumere:
- SÌ: acqua, tè, caffè, succhi di frutta, biscotti secchi, fette biscottate, marmellata, miele.
- NO: latte e derivati (yogurt, creme, formaggi); alimenti grassi (salumi, creme spalmabili).
Per qualsiasi dubbio o chiarimento i nostri medici sono sempre a Vostra disposizione.
Molti chiedono cosa possano mangiare a pranzo il giorno in cui donano al pomeriggio e la risposta è semplice: un normale pasto, quello che siete soliti consumare, va benissimo perché l’Unità di Raccolta Sangue apre il lunedì e il giovedì pomeriggio alle 16:30 e solitamente sono già passate le 3 ore necessarie alla digestione.
Occorre in ogni caso avere dei piccoli accorgimenti:
- NON MANGIATE cibi troppo grassi o troppo pesanti, come il mascarpone e la panna, perché impiegano più di 3 ore per essere digeriti
- Anche se è un latticino e poco prima della donazione normalmente non si può mangiare, è possibile mettere un po’ di parmigiano sulla pasta, perché le ore che passano prima della donazione sono sufficienti per assimilarlo
- Non esagerate coi condimenti, troppo olio è difficile da digerire!
- Meglio evitare i fritti, ma se vi siete dimenticati e li avete mangiati, potete venire a donare, magari aspettate un’ora in più
- NON BEVETE ALCOLICI né BEVANDE GASATE
Un pasto ideale può essere un piatto di pasta al pomodoro poco condito oppure una fettina di carne bianca o pesce e verdure a piacere.
Per qualsiasi altro dubbio vi invitiamo a chiamare, rimaniamo sempre a vostra disposizione!
Buona donazione pomeridiana a tutti!
Con le giuste conoscenze sul funzionamento del proprio organismo e mettendo in pratica alcuni accorgimenti è possibile praticare sport, anche a livello intenso, senza rinunciare al piacere della solidarietà. A tal fine è auspicabile avere le idee chiare riguardo composizione e funzioni del sangue intero presente nel circolo artero-venoso.
Il sangue è costituito da una parte liquida, il plasma, e da una parte cellulare o corpuscolata, la cosiddetta parte solida. Il plasma ha la funzione di garantire le proprietà fisiche del sangue ed è coinvolto in numerose funzioni quali la risposta immunitaria, il trasporto di sostanze e la coagulazione. La parte corpuscolata è composta per la maggior parte dai globuli rossi e, in misura minore, dai globuli bianchi (coinvolti nella risposta immunitaria) e dalle piastrine (coagulazione). I globuli rossi (detti anche eritrociti) contengono l’emoglobina, una proteina che grazie al ferro contenuto nella sua struttura, durante il passaggio nei polmoni lega l’ossigeno inspirato per trasportarlo ai tessuti dove lega l’anidride carbonica prodotta dai tessuti stessi e la trasporta ai polmoni che la eliminano con l’espirazione.
Il valore normale dell’emoglobina è compreso tra 12 e 16 g/dl per le donne, tra 13 e 18 per gli uomini. La donazione di sangue comporta una riduzione del volume ematico di circa il 10%, una riduzione dell’emoglobina compresa fra 1 e 2 grammi e la riduzione dei livelli di ferro e ferritina. In seguito alla donazione la parte liquida si ripristina velocemente, e con essa il volume del sangue circolante, mentre per tornare ai livelli di normalità la parte cellulare, in particolare i globuli rossi, necessita di un periodo compreso fra le 2 e le 3 settimane. In questo lasso di tempo, mentre i soggetti che conducono una vita sedentaria non evidenziano nessun sintomo particolare, chi pratica attività sportiva intensa potrebbe manifestare una maggiore affaticabilità, soprattutto entro il primo giorno dopo la donazione. Il calo dell’emoglobina comporta infatti una minor capacità di trasporto dell’ossigeno ai tessuti, ragion per cui i muscoli potrebbero non avere lo stesso rendimento rispetto alla condizione precedente la donazione, con possibile calo delle prestazioni sportive e aumento dei tempi di recupero.
L’utilizzo del condizionale è dovuto al fatto che la risposta alla donazione è diversa per ogni soggetto e varia a seconda del livello dell’attività fisica praticata. La gamma delle reazioni va dai donatori che percepiscono una riduzione della prestazione nella giornata della donazione e preferiscono riposare seguendo le indicazioni mediche del caso, a quelli che sostengono intere sedute di allenamento la sera stessa. Comunque, al di là dei singoli casi, le raccomandazioni per gli atleti, siano essi professionisti o amatori, sono le seguenti: dopo la donazione è bene assumere molti liquidi, mangiare frutta e verdura fresche e cibi ricchi in ferro, come la carne, le uova e i legumi. Nella giornata della donazione evitare allenamenti di qualità con carichi di allenamento intensi o di lunga durata, che comportino dunque richieste fisiche e metaboliche elevate, siano esse aerobiche o anaerobiche. Nell’arco dei 5-10 giorni successivi il consiglio è di tornare gradualmente ai ritmi predonazione, ponendo attenzione all’eventuale insorgenza di fatica, stanchezza e sensazioni fisiche diverse da quelle percepite di solito, per valutare se interrompere l’allenamento o ridurne semplicemente l’intensità. Nel caso del podismo si potrebbe diminuire il numero di chilometri percorsi abitualmente in una settimana del 20% nei primi 7 giorni e del 10% dall’8° al 14° giorno, ed eventualmente allungare il tempo sul chilometro fra i 15” e i 5” per gli allenamenti a basso ritmo e sulle distanze medie. Chiaramente è sconsigliato donare il sangue intero se nei giorni successivi alla donazione è prevista la partecipazione ad una gara. In tal caso si può prendere in considerazione la possibilità di donare il plasma, dato che la procedura della plasmaferesi consiste nella separazione della parte liquida da quella solida, seguita dalla reinfusione al donatore dei globuli rossi e di una quantità di soluzione fisiologica che compensa il plasma prelevato. Se si segue la raccomandazione di assumere liquidi, la donazione di plasma non pone controindicazioni all’attività fisica intensa anche nella stessa giornata della donazione. Già da qualche anno si può donare il plasma a Ferrara presso la sede dell’AVIS Provinciale, previo appuntamento.
In conclusione, atleti di tutti i livelli possono donare sangue o plasma secondo una tempistica, concordata con i medici addetti alla selezione dei donatori, che regoli la frequenza e il tipo di donazione a seconda delle esigenze agonistiche personali. Il controllo periodico di emocromo, ferro e ferritina, previsto per i donatori, assume un valore aggiunto per gli sportivi che donando hanno la possibilità di monitorare questi parametri fondamentali per l’attività sportiva.
A ben guardare, l’attività degli sportivi, come quella dei donatori, è basata su programmazione, costanza e corretto stile di vita. Così diventare donatori può rivelarsi il più grande gesto compiuto col più piccolo degli sforzi.
Se hai fatto un viaggio di recente e ti stai chiedendo quanto tempo debba passare per la prossima donazione, puoi trovare queste informazioni nel link qui sotto.
Per alcuni paesi è previsto un periodo di tempo variabile, a volte è abbastanza ampio, se ti sei recato proprio in quei paesi e vuoi sapere con esattezza quanto è necessario che aspetti, chiamaci e i nostri medici ti diranno una risposta precisa sulla base del tuo soggiorno, infatti a volte occorre valutare caso per caso per fornire l’informazione giusta.
Ecco il link (una volta entrato nel sito web clicca su “I PAESI DEL MONDO” e seleziona sulla cartina dove sei stato):
Il sangue costituisce circa il 5-7% del volume corporeo, nel nostro organismo ne circolano, in media, 4-5 litri; al suo movimento e alla sua efficienza è legata la nostra vita.
PARTE corpuscolata
Globuli rossi: (eritrociti o emazie) hanno la funzione di trasportare l’ossigeno ai tessuti eliminando l’anidride carbonica. Presiedono alla regolazione dell’equilibrio acido-base del sangue. Sono costituiti per il 65% di acqua e per il 35% di sostanze solide (95% di emoglobina e 5% di lipidi, enzimi).
Posseggono sulla loro superficie gli antigeni dei gruppi sanguigni.
Il numero dei globuli rossi, di media, va da 4,2 a 6 milioni per millimetro cubo.
Globuli bianchi: (o leucociti) hanno una funzione di difesa dell’organismo.
Alcuni servono a distruggere le sostanze estranee penetrate nell’organismo; altri servono alla formazione di anticorpi.
Sono divisi in Granulociti, Linfociti e Monociti.
I valori normali vanno da 4.000 a 10.000 per millimetro cubo.
Piastrine: sono i più piccoli elementi del sangue. In un millimetro cubo si trovano circa 300.000 piastrine. La loro durata media è brevissima: 3-5 giorni. La loro funzione è importante nella coagulazione del sangue.
Il plasma: rappresenta la componente liquida del sangue, grazie alla quale le cellule sanguigne possono circolare. Il plasma è costituito prevalentemente da acqua (90%), nella quale sono disciolte e veicolate molte sostanze quali proteine, zuccheri, grassi, sali minerali, ormoni, vitamine, anticorpi e fattori della coagulazione.
Le Funzioni del sangue
Il sangue esercita numerose funzioni all’interno dell’organismo:
- Respiratoria (scambio ossigeno/anidride carbonica)
- Nutritizia (porta a tutte le cellule le sostanze nutrienti)
- Escretrice (raccoglie i rifiuti che convoglia agli organi destinati a distruggerli)
- Termoregolatrice (distribuisce il calore)
- Regola l’equilibrio idrico (per mezzo del plasma)
- Difesa (trasporta i globuli bianchi e gli anticorpi)
- Coagulante, grazie all’azione delle piastrine e dei fattori plasmatici della coagulazione
Come si conserva il sangue
- Il sangue intero e i concentrati di globuli rossi vengono conservati in appositi frigoriferi a una temperatura fra i +2°C e i +6°C, per un massimo di 35/42 giorni a seconda della soluzione additiva presente nella sacca. I globuli rossi possono essere conservati congelati a –80°C per mesi e anche per anni
- I concentrati di piastrine sono conservati a temperatura ambiente (+20/22°C) per un massimo di 5/7 giorni
- I concentrati di globuli bianchi devono essere utilizzati entro 12 ore dalla preparazione e conservati a temperatura ambiente
- Il plasma viene congelato e, se conservato costantemente a temperatura inferiore a –30°C, può essere impiegato in un periodo massimo di 12 mesi.
Questi dati non sono fissi, ma evolvono in base al progresso delle applicazioni tecnologiche e vengono di volta in volta stabiliti da Decreti Ministeriali.
Dall’analisi di questo processo di conservazione particolarmente complesso e delicato emerge l’importanza che riveste un uso razionale e programmato del sangue, al fine di evitarne inutili sprechi.