AIDS e HIV:

dobbiamo ancora parlarne?

Relatori:

Prof. Stefano Vella – Adjunct Professor do Global Health Università Cattolica di Roma

Dott. Vanni Borghi – Responsabile Ambulatorio HIV Policlinico di Modena

Dott.ssa Laura Sighinolfi –  Responsabile Unità HIV/AIDS Azienda Ospedaliero Universitaria di  Ferrara

Dott. Gianpietro Briola – Presidente AVIS Nazionale

Obiettivo del Convegno è far accrescere la consapevolezza della cittadinanza ferrarese e dei professionisti sull’importanza della prevenzione della diffusione dell’HIV e la cura dell’AIDS. 

I dati dei report regionali e nazionali dimostrano che è ancora fondamentale continuare gli interventi tesi a promuovere l’utilizzo dei test e ad aumentare la consapevolezza sui rischi.

 

Sibilla Tieghi Vice Presidente AVIS Provinciale “Quest’anno abbiamo voluto  parlare di Hiv e Aids perché da marzo 2019 la Giunta Comunale ha deliberato la costituzione e l’insediamento del Tavolo di lavoro permanente per il contrasto all’Aids a tutela della salute pubblica che ha come scopo promuovere iniziative di informazione, sensibilizzazione, prevenzione e contrasto alla malattia e facilitare l’accesso ai test per la ricerca dei virus.

AVIS crede sia importante parlare di queste tematiche, non soltanto intorno alla giornata mondiale di lotta all’Aids ma allargare le iniziative durante tutto l’arco dell’anno. Per questo è stato scelto di organizzare il 7° convegno autunnale come un momento di formazione per i professionisti sanitari, un corso con crediti ECM collaborando con il Servizio di Immunoematologia Trasfusionale dell’Ospedale di Cona.

 

Il Prof. Stefano Vella delineando la storia dell’Hiv/Aids negli anni, ha affermato che questa lotta dovrebbe essere considerata come un modello di lotta per tutte le disuguaglianze e presa come esempio per un modello di salute globale. In un mondo sempre più complesso, globalizzato e caratterizzato da forti migrazioni, la salute deve essere considerata come un bene pubblico da tutelare e proteggere come l’accesso ai farmaci. 

La Dott.ssa Sighinolfi ha affrontato  i temi della prevenzione, della diffusione del virus e delle nuove cure,  grazie alle quali i malati in terapia ormai vivono tanto quanto le persone che non hanno contratto il virus. La terapia che si compone di tre farmaci agisce bloccando la replicazione del virus e nel 90% avviene con successo: il quadro però resta complesso perché il virus rimane nelle cellule in maniera latente, il malato quindi non guarisce del tutto. 

Il Dott. Borghi ha riportato gli ultimi dati epidemiologici regionali: nonostante le nuove terapie permettono di abbattere la carica virale nei soggetti ammalati, i nuovi casi di Hiv oggi in regione sono 4.000: le nuove diagnosi avvengono soprattutto per via sessuale (90%) ma quello che più fa riflettere è che aumentano i casi  a cui viene diagnosticato quando il virus è già conclamato da tempo e riguardano persone tra i 40-45 anni che lo avevano già contratto il virus anni prima, virus che da Hiv è diventato nel frattempo sindrome Aids. Diventa importante prevenire e informare la popolazione sull’utilità del test.

 

Il Dott. Briola Presidente AVIS Nazionale ha parlato del ruolo di AVIS e del mondo del volontariato per la prevenzione alla diffusione del virus. La percezione della malattia è in calo, ma restano ancora radicati stigmi e false credenze sulle persone Hiv positive.

In una ricerca fatta da AVIS in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità “Testa o Cuore” si indaga sulla percezione che hanno le persone prima di andare a donare.

L’aspirante donatore usa di più la testa o il cuore? 

Il senso di responsabilità del donatore deve essere sempre altissimo, proprio per garantire la massima sicurezza al ricevente.